C
cainì (s. m.). seccostile, bastone che attraversa la gola del camino a cui s'appendono le catene.
calà (s. f.). pesta, traccia nella neve. # Fè ra calà = far la pesta nella neve, aprirvisi un varco quando è molto alta.
calastrén (s. m. pl.). zeppe, pezzetti di legno, tagliati in forma di prisma triangolare, che pongonsi sui sedili contro ciascun lato della botte per impedire ad essa di rotolare.
calàstri (s. m. pl.). sedili, vocabolo che non s'adopera se non al plurale, quando indica quel doppio sotegno sul quale son coricate le botti nelle cantine. Per lo più son due travi orizzontali parallele. Talora i sedili son fatti di mattoni, e chiamansi sedili murati.
calissuàr (s. m. [da una ipot. des. franc .-oir a seguito di un (c)aleser?]). alesatore.
calòta (s.f.) cappello.
calùr (s. m.). calore, caldo. # che calùr ch'el fa ancò = che caldo fa oggi.
camàl (s. m. [dal dial. genov.]). facchino, chi porta pesi per prezzo.
camén (s. m.). camino, canna fumaria..
cameré (s. m.). cameriere. # ciama er cameré = chiama il cameriere.
camiza (s. f.). camicia. # 'na camiza 'd seida = una camicia di seta.
campanè (v. tr.). scampanare. * Fig. cogliere in flagranza, sorvegliare, vedere senza farsi notare. # at campanà?= hai visto?
campanén1 (s. m.). campanile. # el campanén del Dòm = il campanile del Duomo.
campanén2 (s. m.). campanello. # el campanén 'dra cà = il campanello di casa.
campànna - campòn-na (s. f.). campana, è un vaso cupo di metallo sonoro, che serve a dare i segnali per le funzioni. # Fig. a campòn-ni duppi = a tutta lena. # uj dava zù a campòn-ni dupji = batteva a gran forza.
campurèla (s. f.) non ha significato proprio; si usa nell'espressione andè 'n campurela = andar nei prati a far l'amore.
càmura- camula (s. f.). tarlo, camola, vermiciattolo roditore che prende vario nome, secondo la materia che rode, e così dicesi tignuola o tarma quella della lana; tarlo quello del legno; baco quello della frutta; tonchio quello dei legumi, e parlandosi dei denti dicesi carie.
càmus (s. m.). càmice, veste lunga di panno lino bianco, adoperata dai sacerdoti nella celebrazione delle ecclesiali funzioni.
càna (s. f.). mazza, così chiamano i Toscani quella bacchetta di legno o di giunco indiano, grossa circa un dito, or più or meno, che suol portarsi fuori di casa per appoggio, od anche per vezzo, cioè per aver qualche cosa in mano. * Fig. bati ra cana = esser neghittoso, non far o aver voglia di far niente.
canà (s.f.) pluviale
canàpia (s. f.). nasone.
canaróla - canaróra (s.f.) canaletto, rio, piccolo canale in cui scorre l'acqua. Canaróla è il nome dato ad una serie di cortili che collegano tutt'ora Corso 100 cannoni a via XXIV Maggio. Infatti, in passato, quei cortili erano attraversati in tutta la loro lunghezza, da un canaletto..
cän-cän (s. m. [def. di can can]). rumore, confusione. #u j è ün grän cän-cän = c'è gran confusione.
cancaròn (s. m.). vinaccio, vino ordinario, cancarone.
cancèll (s. m.). cancello. * Fig. > biciclëta.
candlàr (s. m.). candelliere, arnese da piantarvi la candela.
candlòtt (s. m. pl.). ghiacciuoli, stalattiti di ghiaccio, acqua che s'agghiaccia nel grondare.
canè (v. tr.). estrometter dal gioco, battere; bocciare (a scuola); prendere un abbaglio.
canìsu-canìzu (s. f.). fuliggine.
canón (s. m.) grossa canna; nelle varie accezioni canón (assol.) = cannone; canón ['d mélia] = pannocchia, spiga del formentone; canón [d'ra stiva] = tubo da stufa.
canssón (s. f.). canzone. # a l'è ra nostra canssón = è la nostra canzone.
cantàr (s.m.) misuratore di peso, bilancia.
cantarà (s. m.). canterano, o cassettone, grosso mobile di legno su quattro piedi, lungo ed alto circa due braccia, largo un po' meno, nel quale sono collocate le une sopra le altre tre o quattro cassetta lunghe che si tiran fuori per dinanzi. Esso sta sempre contro un muro e le sole parti visibili sogliono essere impiallicciate (placaji ) ed anche ornate d'intarsiature.
cantarän-na (s. f.). raganella, strumento di legno usato in sostituzione delle campane la Settimana Santa, e spesso come giacattolo dai fanciulli.
cantè (v. tr. e intr.). cantare. # a j'ho voja 'd cantë = ho voglia di cantare.
canten-na>cónva (s. f.). cantina, luogo, per lo più sotterra, dove si ripone il vino..
cantón (s. m.). angolo; contrada, quartiere. # cantón di Russ = quartiere dei Rossi (vecchia contrada della città).
cantunà (s. f.). abbaglio, errore provocato da un vistoso equivoco.
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