Rockit n.176

 

Sono sicuro in questo stato militarizzato delle cose. Siamo soldati scelti

che non abbiamo scelta. Mi hanno svelato un colpo di stato. Ho fatto un

colpo di stanza. La colpa di non capire qual e' il tuo vero mestiere.

Le ere e le portiere. Uno dice controlan el negocio y la cultura. L'altro

traduce the violence that comes. Non e' come quando mi scivoli la lingua

sulla natura e scartiamo regali fisico polmonari come bambini prenatali.

E' il messaggio che non arriva, non la posta inviata. Propaganda e' una

parola stuprata. Pericolo atomico e' la nuova fata. Ignora le stronzate da

segaioli su quel giornale per sfigati modaioli. La sera non finisce qui. Non e' la rai.

E' il mare azzurro sabbioso mosso infinito in cui tornerai. Nuoti cosi' tanto che

ancora aspiri salsedine dal naso. Vogliono che muovi le braccia nell'uovo diviso.

E' tutto viscido equivoco e scivoloso. Nudi ci vestiamo di pelle screpolata.

Facciamo la loro partita. C'incolliamo le labbra finche' non secca il tuorlo

ma proteggiamoci che si rompe il marmo. Non ho capito ancora come

si reagisce. Il modo. Il dove. Ma mollando si fallisce. Piangi pure stelle e

strisce. Tanto non finisce. Disorientata con lo sguardo truccato verde

corallo metallo e tinte corpose. Hanno messo bocche da fuoco in strada

per togliere spine alle rose. Fa le tue scelte pericolose, non somigliare a

nessuno e ridi a mille denti. Saranno titoli di coda esaurienti. E tempi duri.

Ne sono sicuri.

 

www.rockit.it

POST RECENTI