venerdì 30 gennaio al circolo Pantagruel di casale M.To: Lorenzo Guadagnucci

Lorenzo Guadagnucci - "Il nuovo mutualismo
Sobriet, stili di vita ed esperienze di un'altra società"

L'autore presenta il libro venerdì 30 gennaio alle 21 al circolo Pantagruel, via Lanza 28- Casale Monferrato

L'opera

Si legge d'un fiato l'agile libro di Lorenzo Guadagnucci (Feltrinelli, 2007 10 euro). Sar che chi l'ha scritto un giornalista, quindi abituato a sintesi non banali che diano l'idea di una tendenza, sar che molte esperienze raccontate nel libro sono state al centro di vari dibattiti negli ultimi anni, quello che certo per che l'insieme del testo restituisce un'idea per certi versi gi in parte conosciuta, ma dentro uno schema organico, capace di confronto fra pratiche e di una rigorosa "messa in chiaro" di problemi e limiti.

I capitoli si snodano descrivendo le diverse idee di economia alternativa, le forme orizzontali e democratiche di partecipazione e decisione, i nuovi istituti di gestione del risparmio e del credito solidale. Si guarda all'Italia con i suoi Gruppi di Acquisto Solidale con le reti del Commercio Equo, dell'agricoltura locale e biologica, nonch con le Mag, la Banca Etica, le monete locali e parallele, sino ad arrivare a esperienze di nuova cittadinanza attiva in grado di contaminare le istituzioni (l'esperienza dei bilanci partecipati e di "Cambieresti?" a Venezia). Qui, subito, viene messo in luce un limite: esiste una chiara difficolt di queste esperienze a riconoscersi tra di loro, ad aumentare la propria massa critica dentro una logica di rete, che dica della possibilit di un altro modo di intendere l'economia, la democrazia, l'organizzazione sociale, la cultura politica.

Non manca uno sguardo attento agli impulsi che ci vengono dal laboratorio latinoamericano. L, tra molte contraddizioni e anche in seguito a una situazione sociale e economica molto difficile, si sono tentate trasformazioni di successo come la gestione diretta da parte dei lavoratori di intere unit produttive (le fabbriche recuperate in Argentina) e si coniugata una originale idea di riconquista e coltivazione delle terre con la pratica della formazione popolare (l'attivit dell'MST in Brasile nella contraddittoria fase del governo Lula).

L'ultimo capitolo affronta di petto il dibattito aperto a sinistra (oggi come, per molti versi, agli albori del movimento operaio e socialista) sulla capacit delle pratiche mutualistiche, solidaristiche e o"orizzontali" di dare un serio contributo alla trasformazione dello stato di cose esistente. Ieri (tra otto e novecento) una parte del movimento operaio sosteneva la non efficacia finale di queste pratiche (utili per ammorbidire, o addirittura in grado di essere inglobate nel capitalismo nascente). Oggi messe sotto accusa da chi sostiene che serva comunque una crescita dei consumi sempre pi compressi della parte pi oppressa della societ. Per questi critici il pensare a una nuova qualit dell'intervento economico non pu non passare da un certo tipo di logica espansiva e di sviluppo. C' in campo, quindi, tutta la polemica intorno al concetto di decrescita come possibilit o meno di un altro sistema, che bandisca l'idea stessa dello sviluppo e si concentri su nuove forme di produzione, scambio, relazione sociale non certo intese come un "passo indietro nella miseria".

Un intero mondo di proposte stato sconfitto molti anni fa dentro il cuore stesso del movimento operaio. Esperienze come quelle vissute in Belgio, basate sul decentramento, il mutualismo, l'orizzontalit sono risultate con il tempo, con il nascere e crescere dello stato sociale per come l'abbiamo conosciuto, perdenti. Ma oggi, forse, vale la pena di riprenderle in mano per capire come, a fronte della crisi del neoliberismo che impone ulteriori e gravi restringimenti di diritti e spazi di partecipazione, sia possibile ricostruire anche dal basso un progetto di cambiamento economico e sociale, con una reale capacit di innovazione e immaginazione sociale. Dare risposte immediate ai bisogni pi basilari delle persone (dal caro vita, al bisogno di una casa, al bisogno di assistenza ecc.) non deve alludere all'abbandono di un collegamento con le lotte generali su questi temi. Significa forse non essere concentrati solo su una giusta lotta "verso l'alto". "L'alto" spesso non d risposte sufficienti o utili e allora, mentre si lotta, si pu anche portare a casa qualche risultato concreto nel giorno per giorno attraverso logiche di auto organizzazione, di pratica diretta dell'obiettivo. Il rischio in agguato quello della "chiusura" in atteggiamenti comunitari consolatori. L'opportunit invece quella di ricostruire una nuova militanza, che fa della diversificazione qualitativa del suo intervento territoriale la propria stella polare.

L'autore

Lorenzo Guadagnucci
Giornalista al "Quotidiano Nazionale" ("il Resto del Carlino - La Nazione - Il Giorno"), ha scritto tra gli altri Noi della Diaz (Berti/Altreconomia 2002), Distratti dalla libert (Berti/Altreconomia 2003) e La seduzione autoritaria (Nonluoghi 2005). Collabora con "Altreconomia" e "Carta". Coinvolto nei fatti di Genova al G8 del luglio 2001, fra i fondatori del Comitato Verita' e Giustizia per Genova.

 

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