Dialët Lissandrén - dizionario di dialetto Alessandrino-Italiano [ crën-na --- cucón-na ]

Con calma.. senza alcuna fretta .. andiamo avanti con il dizionario…

 

C

 

crën-na (s. f.). cruna.

crèpa (s. f.). screpolatura

crèp (s. m.) - stramazzata, violenta caduta in terra.

crepè (v. tr.). crepare, screpolare. # a crèpa ponsa = a crepa pancia, in modo esagerato. *Volg. per morire, schiattare.

cretén (agg.). cretino.

crétòn (s.m.) tipo di tessuto pesante

cribiè (v. tr.). setacciare, passare al crivello, setacciare

crica (s. f.). cricca, combriccola, adunanza di gente che si propone di far cose non lecite.

crich (s. m.). martinello, piccola macchina colla quale, si rimuovono grandi resistenze per un piccolo spazio. » un pezzo di travicello lungo circa un braccio avente longitudinalmente un'interna vite, terminata esteriormente in una specie di gruccia che si sottomette al peso, la quale nel farsi girare a forza di leve, messe in certi anelli, fa uscir fuori la vite, e sollevare di altrettanto il sovrapposto gravissimo peso.

criè (v. intr. e tr.). gridare (intr.). # criè 'cme 'n matt = urlare come un pazzo. * sgridare (tr. ). # u m'ha crià = mi ha sgridato.

crignolén (s. m.). crinolino, che E' evidentemente composto dalle voce crine e lino, chiamano un particolare tessuto, il cui ordito è di lino e più comunemente di filo di cotone, e il ripieno è di crino bianco, ad uso di farne un corto sottanello, il quale, perchè soffice ed elastico, impedisce che il sovrapposto vestito non istia mucido e cascante, ma gonfio e rilevato. Chiamano anche crinolino la sottana stessa, fatta di quel tessuto.

cristè (v. intr.). imprecare, bastemmiare. # famm nénta cristè! = non farmi imprecare!

crivéla (s. f.). gheppio, uccello che cova sulle torri. * Fig. penuria, povertà. # fè 'd ra crivéla = far la fame.

crivlè (v. tr.). sforacchiare, vagliare, crivellare. * Anche fig., crivellare. # crivlè 'd feridi = crivellare di ferite, pugnalare ripetutamente.

crovè (v. intr.). cadere, dicesi delle foglie e dei frutti che naturalmente si staccano dai rami. * Fig. aver gran voglia, perdersi dietro qualcosa. # crovè 'n s ra roba = struggersi dietro la ricchezza che non si ha.

cròza (s. f.). crociera, incrocio di strade. *Ad Alessandria -per antonomasia- la Cròsa è via Ferrara.

crú (agg.). crudo.

cruàta (s. f.). cravatta; sciarpa (l'aless. non fa distinzione tra la cravatta vera e propria -che per altro il popolano non usa- e qualsiasi cosa che venga avvolta al collo, onde proprio la sciarpa).

crución (s. m.[dal franc. croùton?]) ['d pan]. tozzo, orliccio [di pane]. Con lo stesso nome sono conosciute le fette biscottate.

cruè (v. intr.). cadere, scrostarsi. # ùi cróua tïcc i cavì = gli cadono tutti i capelli. * Per estensione il verbo prende il signif. di agognare, desiderare ardentemente. # ùi cróua adréra, a sa cà = la desidera fortemente, quella casa.

crujè (v. tr.). e (rifl.) crujess. coricare, coricarsi. Spesso con signif. eufemistico per ammalarsi . # crujà ''nt u lecc = allettato.

crúss (s. f.). fiasco di terra per contenervi birra.

crussén (s. m.[dal franc. crochet]). uncinetto.

crússi (s. m. pl). corrucci, tristezze.

crustén (s. m.). crostino, pezzo di pan secco.

crutón (s. m. [prob. accr. dal piem. cròta = cantina]. carcere di soldati.

crùz (s. f.). croce. * Fig. affanno, preoccupazione # t' ei 'na crùz = sei una croce, una preoccupazione.

cruzéra (s. f.). quadrivio, luogo dove rispondono quattro strade, ovvero, dove due strade, coll'incrociarsi, ne formano quattro.

csichÏ (avv.). qui.

(s. f.). cote, pietra per affilar ferri.

(s. m.). culo, natiche, parti carnose e prominenti del deretano, chiappe. # ciapa dar cú = natica. * Fig. # cú 'd sac = angiporto, via stretta senza uscita. * Volg. cú rutt = fortunato.

cuatè (v. tr.). coprire, riparare. * Dicesi anche dell'accoppiamento tra animali. # fè cuartè ra gata = far accoppiare la gatta.

cùbia (s. f.). coppia, pajo. # cùbia 'd cavà = pariglia.

cubiè (v. tr.). accoppiare.

cúca (s. f.). chicca. * Nel ling. corrente ogni cosa che faccia piacere. # l'è'na cúca = è una cosa splendida

cucalén (s. m. pl.). bozzoli del baco da seta.

cuccàla (s. f.). gallozza, escrescenza di alcuni alberi da ghiande in forma di pallottola.* Globetto che fa la piova cadendo nell'acqua.

cüchè (v. tr.). sorprendere; far fesso.

cùccu (s. m.). veggio, caldanino, vaso di terra cotta con manico pure di terra, curvo, elevato fermo ai due punti opposti della bocca. Tiensi fra le mani per iscaldarsele.

cucón-na (s.f.) fungo ovulo reale

 

Dialët Lissandrén – Premessa di Piero Archenti: clicca qui) – chi volesse il file word di 63 pagine lo richieda: blogalessandria@tiscali.it 

 

 

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