Ritengo che le comunicazioni ufficiali da parte del T.R.A competano esclusivamente al Presidente e a tale convinzione mi attengo da tempo.
Inoltre, rispetto alla natura dell'emergenza che stiamo vivendo al Comunale, mi sembra logico e determinante attendere le decisioni degli uffici e delle autorità competenti, nei confronti del cui operato ho piena fiducia.
Fatte queste premesse, penso tuttavia che la dimensione assunta dalle cronache negli ultimi giorni renda doveroso da parte mia fare alcune specifiche dichiarazioni.
Innanzitutto mi preme chiarire che nelle settimane scorse la Fondazione T.R.A si è definitivamente data un nuovo assetto statutario, che ha comportato la diminuzione delle deleghe del Direttore Generale (che di fatto non è più definibile come "generale") e il conseguente potenziamento del ruolo del Presidente e del Consiglio di Amministrazione. Si tratta di una modificazione che il socio Comune di Alessandria aveva richiesto un anno fa e che è stata concretizzata attraverso un lungo iter burocratico. Il governo dell'azienda è pertanto del Presidente, fermo restando che l'organizzazione del lavoro e la conduzione amministrativa permangono, anche nel nuovo statuto, in capo al Direttore.
I Dipendenti del T.R.A si sono dimostrati una volta di più una squadra eccezionale: unitaria, competente, responsabile. Oggi sono preoccupati (e vorrei vedere!) del futuro, ma sono del tutto operativi, totalmente disponibili a collaborare per il rilancio delle nostre attività, attenti loro per primi a trovare soluzioni alternative. Non siamo per niente "sbandati" organizzativamente; facciamo programmi day by day efficaci, nonostante la mancanza di notizie e soprattutto di attrezzature, perché ci conosciamo reciprocamente e conosciamo bene il nostro mestiere. Ci auguriamo di avere a breve le condizioni, che non dipendono da noi, per pianificare meglio. La ragionevolezza di questi lavoratori è la garanzia per risolvere le difficoltà oggettive del momento e insieme costituisce un motivo di più per difendere i loro diritti.
Infine voglio segnalare due eventi positivi in mezzo alla gravità contingente.
Innanzitutto il pubblico che, giustamente brontolando, realmente messo a disagio per "colpa" nostra, ha acquistato in tre giorni una tonnellata di biglietti e apprezzato unanimamente il nostro cartellone. È stata un'emozione speciale, che noi addetti non dimenticheremo facilmente.
E poi il fatto che il Sociale è davvero "l'altro" teatro del T.R.A, e di ciò voglio ringraziare sentitamente il Comune di Valenza. Anche una paralisi imprevedibile del Comunale non diventa totalizzante; non siamo più un pur prestigioso teatro civico, ma un sistema, che serve la vita culturale di un territorio e che esporta spettacoli in tutta Italia. È il progetto a cui lavoriamo sodo da tre anni e che sta dando frutti indiscutibili. Credo che neppure un'emergenza ambientale coniugata con la più grave crisi finanziaria dal dopoguerra, possano mettere in discussione questo progetto.
Basta la chiusura improvvisa di uno spazio di civiltà da millenni chiamato "teatro" per farne sentire subito la mancanza.
Franco Ferrari