Il film è tratto da un famoso ciclo di avventure per l'infanzia e per gli adulti, Le petit Nicolas di René Goscinny e Jean-Jacques Sempé. Uscito in Francia il 30 settembre 2009, il film ha incassato oltre 1 milione di euro in un solo giorno ed è stato presentato al Festival di Roma nell'ambito della sezione "Alice nelle città".
Nicolas conduce una vita serena, ha due genitori che gli vogliono bene e un gruppo di amici con cui si diverte. Insomma, non ha nessuna voglia che le cose cambino. Ma un giorno Nicolas ascolta una conversazione tra i suoi genitori che lo induce a credere che sua madre sia incinta. In preda al panico, immagina il peggio: presto arriverà un fratellino che occuperà così tanto spazio che la sua mamma e il suo papà non si occuperanno più di lui e arriveranno addirittura ad abbandonarlo nel bosco come Pollicino…
Il piccolo Nicolas nasce nel 1959 dalla fantasia di due umoristi - René Goscinny e Jean-Jacques Sempé - che sulle pagine della rivista Pilote creano un mondo in cui Nicolas è circondato da una banda di amici con cui riesce sempre a mandare in tilt la maestra e i genitori. Le avventure di Nicolas diventano in breve tempo un fenomeno di culto soprattutto per i più grandi, sollecitati dall'ironia smaliziata dei personaggi. Con il successo riscontrato dall'uscita della raccolta di inediti, nel 2004, i produttori hanno iniziato a interessarsi a quello strano personaggio diventato un vero e proprio fenomeno editoriale e così la macchina del cinema si è messa in moto.
Un po' maldestro, un po' chiassoso, ma con un cuore grande, nel film Nicolas spiega perché non sa ancora cosa farà più avanti: «perché la mia vita è bella». Nel 2009, si festeggia il cinquantesimo anniversario della sua creazione, ma lui resta lo stesso bambino un po' turbolento che si fa voler bene.
"Mi ha divertito vedere l'universo dei miei fumetti trasposto nella realtà e sono stato felice di scoprire il film. Vi ho ritrovato lo sguardo di un bambino sul mondo degli adulti. Il film è stato realizzato a partire dal testo e dai miei disegni, ma per me è un'opera a parte, che ha una sua vita, e non cerco di fare paragoni."
Jean-Jacques Sempé
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